lunedì 19 novembre 2012

Bitcoin su "Scientific American": Nel terzo anno... La moneta digitale Bitcoin acquista slancio



La rete di scambio della valuta digitale ora include più di 1.000 commercianti e almeno decine di migliaia di utenti indipendenti, come si cerca di risolvere gli ostacoli che si frappongono alla partecipazione
Conchiglie, strisce di pelle, giganteschi dischi di pietra, rettangoli decorati di carta. Tutti loro hanno qualcosa in comune: una volta, le persone li hanno usati come moneta [currency]. Nel 2009 quando Bitcoin prende vita, uno e zero sono aggiunti alla lista. E come ogni nuovo formato [format] che li ha preceduti, questa moneta [currency] digitale ha cambiato alcune delle caratteristiche base del concetto di moneta, compreso chi la controlla e come e dove viene spesa
Oggi i pionieri di Bitcoin forniscono alcuni indizi circa i vantaggi di una valuta digitale decentralizzata e anonima. Per esempio, venditori indipendenti per ricevere pagamenti online direttamente dai clienti, WikiLeaks lo utilizza per schivare i blocchi finanziari [da parte di Paypal, banche e gestori di carte di credito] e il mercato nero Silk Road dove, accedendo attraverso Tor, vengono vendute droghe e farmaci in Bitcoin. Ma non tutto funziona bene. Al sistema manca un modo rapido per permettere alle persone di scambiare i soldi contanti in Bitcoin.
Nonostante il numero dei negozi e servizi che usano Bitcoin sia in crescita, non è ancora possibile trovare molti posti dove spenderli. Nella conferenza di questo mese a Londra, il team di sviluppo bitcoin e molti creatori di applicazioni si stanno spendendo per rendere tutto più user friendly: passare da una moneta di nicchia per tecnofili a una valuta che compete col denaro a tutti i livelli
Imagine sending money over the Internet as easily as sending an e-mail—any amount, any time, to anywhere in the world—just as though you're standing next to a person and handing them cash. This was never possible before Bitcoin.
Molti piccoli cambiavalute online sono stati attaccati con successo dagli hacker rubando bitcoin per centinaia di migliaia di dollari; il più grande cambiavalute ha aggiornato i suoi sistemi di sicurezza permettendo l’uso di una chiavetta tipo quella delle banche; e richiede un documento di riconoscimento per poter operare
Il team di sviluppo sta cercando di implementare un sistema di scambio già nel protocollo bitcoin, nel meccanismo alla base del programma.
Nessuno sa realmente come i governi reagiranno se bitcoin guadagna diffusione, ma molti considerano i cambiavalute come l’obiettivo più facile per chi vuole regolamentare Bitcoin. Decentralizzando i cambiavalute può render questo lavoro praticamente impossibile
Sono pochi i negozianti che usano solo Bitcoin. Molti – per esempio, un centro massaggi a Vancouver, un negozio di chitarre nel New Hampshire e 18 utenti su Etsy, una specie di Ebay, vendono prodotti fatti in casa come miele, cioccolata, vestiario – hanno Bitcoin come opzione oltre ai pagamenti tradizionali.
Quando finalizzano la vendita in Bitcoin sanno che la transazione non può essere invertita; chi vende non ha la preoccupazione di aver accettato una carta di credito rubata. Usando Bitcoin chi vende può ricevere pagamenti da ogni parte del mondo, immediatamente, senza rischio di frode.
Al termine del suo intervento, Garzik mobilitato per la moneta ha chiesto molta pazienza per un lungo periodo. "Quanto tempo ci è voluto per creare l'euro, implementare l'euro, distribuire ampiamente la moneta, i registratori di cassa, i Pos delle carte di credito – tutto questo genere di cose", ha chiesto. "Ci sono voluti anni ed anni. E non si può ragionevolmente aspettarsi da Bitcoin un immediato successo in due anni”.


Pianeta Crowdfunding e bitcoin: finalmente insieme?

Il mondo del crowdfounding, la raccolta di fondi “collettiva” in rete, comincia a incrociarsi con quello della moneta elettronica. Che ne verrà fuori? 



  
Btcjam è un servizio di microcredito attivo da meno di un mese. Con esso è possibile chiedere bitcoin in prestito e stabilire i tempi di restituzione. Non è esattamente Kickstarter - il più famoso servizio di “crowdfunding”, da crowd, folla e funding, finanziamento - ma qualcosa di complementare, su una piattaforma monetaria del tutto indipendente.
Il crowdfunding è stato portato alla notorietà dalla prima campagna eletorale di Barak Obama, quando una parte delle donazioni (non dalle corporation venne raccolto fra gli elettori con questo mezzo.
Un altro esempio illustre è quello francese del Louvre, quando il museo parigino sviluppò la campagna “Tous Mécénès” (Tutti Mecenati) per raccogliere fra migliaia di amanti dell'arte i fondi (non pochi) necessari a rilevare da un collezionista privato Le tre Grazie, il capolavoro rinascimentale “Le tre grazie” di Cranach.
Btcjam è tutto questo, e anche ti più. Qui incontri - ad esempio – il tizio che si è rotto gli occhiali e ha bisogno di acquistarne un altro paio subito, prima del ventisette, ma non vuole indebitarsi con una finanziaria; o quello che deve pagare con urgenza bollette, tassse universitarie, cure mediche. Altri casi di crowdfunding riguardano invece non tanto l'utente comune quanto quello “specializzato” e ha bisogno di raccogliere fondi per creare nuovi servizi (per esempio siti basati sul bitcoin) o macchinari (ad esempio computer per “minare” bitcoin).
* * *
Del bitcoin, la moneta su cui si appoggia il Btcjam, sappiamo da tempo (almeno i nostri lettori) che si tratta di un oggetto elettronico basata su un sistema di computer che calcola le transazioni e l’immissione di nuova moneta.
Attorno a questo ci sono entità piccole e grandi che forniscono una serie eterogenea di servizi (fra loro, il famigerato Silk Road, una specie di Ebay accessibile via Tor e che accetta solo pagamenti in bitcoin): Mt.Gox, il più grande cambiavalute in bitcoin del pianeta, e poi il trader cinese Btcchina il russo Btc-e, ecc. Molto attivo Spendbitcoin.com, col quale si può usare la moneta elettronica per acquistare beni o servizi anche su Amazon.
Il mondo del bitcoin, da un certo punto di vista, comincia così ad avvicinarsi a quello del microcredito, il complesso sistema ideato (e in parte realizzato) dal Nobel Muhammad Yunus: un meccanismo di piccoli e piccolissimi prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali, e in grado quindi di rivitalizzare economia altrimenti troppo deboli per un qualsiasi decollo.
Questo implica un'indipendenza di fatto dal circuito bancario ufficiale, i cui interessi non sempre coincidono con quelli dei piccoli utilizzatori. Un'indipendenza che il bitcoin cerca di raggiungere per altra via, puntando su una rottura delle dipendenze ancor più a monte, nel momento stesso dell aformazione della moneta.
* * *
Newsweek lascia la carta: il fatto che il secondo periodico tradizionalmente più venduto – dopo Time – negli Stati Uniti abbandoni il cartaceo e si affidi interamente a smartphone, tablet e computer forse non c'entra col bitcoin, e forse sì. Mossa disperata perché il cartaceo non vendeva più? Successo (in termini di utenti paganti) della versione online? Chissà. Di certo c'è che, fra un anno o due, una parte di questi accessi verrà pagata in bitcoin, o in altra moneta analoga, e non in dollari, yen o euro. Questo apre una prospettiva.